venerdì 11 marzo 2016

Beer Travel in Rep.Ceca: Praga (1/2)

Fiume Moldava
e il Ponte Carlo
Sono tornato da poco da un intensissimo viaggio birrario di 4 giorni distribuito fra Praga e Plzen. L'idea di partenza era quella di NON andare a visitare i locali da beergeek dell'ultima ondata: per capirci, volevo proprio saltare tutti quei pub che proponessero Brewdog, Mikkeller, Moor e compagnia bella; quindi, ho dovuto lasciare da parte nientepopodimeno che locali del calibro di Zly Casy, Beer Geek Bar, Pivovarsky Club e Zubaty Pes, per fare largo alle birrerie più tradizionali delle due città. La possibilità di respirare la storia di questa bevanda, nel paese che ha inventato lo stile Pilsner e che ne vanta il più alto consumo pro capite al mondo, ha avuto la meglio su tutto (seppur con un paio di eccezioni). Dopotutto, ci saranno sicuramente altre occasioni per tornare a visitare i craft beer pub di nuova generazione presenti in città...

U Fleku
Arrivato in serata a Praga, con un volo partito da Bergamo, la mia prima tappa è stata...l'albergo.
Oltre a lasciare in camera la valigia, mi sono dovuto coprire un po' di più perché aveva appena iniziato a nevicare (e nevicherà quasi ininterrottamente per i successivi tre giorni).

Dopo essermi imbacuccato a dovere, mi sono fiondato in una delle birrerie più storiche e famose di Praga: parlo, ovviamente, di U Fleku. Fondata nel 1499, oggi rimane ben poco dello spirito di un tempo. 
Flekovsky Tmavè
Ormai U Fleku è pubblicizzata in tutte le guide turistiche ed è quindi diventato uno dei luoghi must per chi viene a visitare la città. Dentro ci troverete vagonate di turisti provenienti da ogni angolo del mondo, soprattutto italiani (siamo ovunque). Benché dia tutta l'impressione di aver venduto l'anima al consumismo, la birra prodotta da U Fleku è ancora largamente apprezzata, anche fra gli addetti al settore. In questa birreria si produce una sola birra scura chiamata Flekovsky Tmavy Lezák 13°. Si tratta di una Dark Lager dotata di note caramellate e tostate, di nocciola e una punta di liquirizia, non molto luppolata e con un gradazione alcolica intorno ai 5% abv. Quella che ho preso non era perfetta (una punta di diacetile), ma comunque molto piacevole. Qui ho anche cenato con un discreto gulasch e un apfelstrudel al limite della sufficienza. La birreria può accogliere fino a 1200 persone e in estate è possibile godere del bel biergarten. Se non ci siete mai stati, dovete andarci almeno una volta.

Spine U Cerneho Vola
Per la seconda tappa birraria bisogna saltare al giorno successivo. Verso ora di pranzo, attraversando il famoso Ponte Carlo, arrivo nel quartiere Mala Strana. Qui inizio la dura salita verso il Castello. La vista che godrò sulla città mi ripagherà di ogni sforzo. Dalla piazza di fronte al Castello si raggiunge una piccola birreria che potrei definire “di quartiere”. Si tratta del U Cerneho Vola. Interni rustici, quasi umili, con qualche tavolo e panche in legno. 
Al momento del mio passaggio era pieno di indigeni e c'erano due burberi vecchietti a riempire boccali senza sosta. Le birre alla spina erano due: Svetlì (una birra chiara a bassa fermentazione, che potremmo definire una Pale Lager) e Tmavè (una scura a bassa fermentazione, cioè una Dark Lager). Menzione speciale per le vecchie spine in ottone con manicotto ad apertura orizzontale. Spettacolari. Delle vere e proprie chicche.
Le birre – dal costo irrisorio – non erano nulla di ché, ma neanche male (se considero a posteriori tutte le altre bevute). La Tmavè leggermente meglio della Svetlì che peccava di un po' troppo diacetile...>>>


Prima di continuare è giusto fare una precisazione. In Repubblica Ceca le uniche birre che possono chiamarsi “pilsner” sono quelle prodotte nella città di Plzen (come la celeberrima Pilsner Urquell). Le altre Lager chiare, prodotte nel resto del paese, non possono fregiarsi di quel nome ma vengono chiamate semplicemente Svetlì (o svetly lezak). Seppur siano due nomi diversi, si tratta comunque dello stesso genere di birra. Le Lager scure, invece, si chiamato Tmavè (o tmavy lezak).

Pivovar Strahov
Bancone del birrificio
La tappa successiva si trova a qualche centinaio di metri di distanza dal Cerneho Vola. Si tratta di un piccolo micro-birrificio artigianale di proprietà del Monastero Strahov. Il brewpub si trova all'interno dei terreni dell'abbazia ed è diviso in due locali: la zona birreria, dove si trova l'impianto e il bancone con le spine, e la zona ristorante, con la cucina e una sala più grande. In realtà potete sedervi dove preferite, cibo e birra vi verranno serviti ugualmente. In estate ci si può anche accomodare nei tavoli all'esterno. Sulle pareti della zona bar si possono ammirare le decine di premi e riconoscimenti ottenuti dal birrificio nel corso degli anni. 
Maerzen e Dark Lager
Il Klasternì Pivovar Strahov mi ha talmente ben impressionato che nel corso del mio soggiorno a Praga ci sono venuto a bere per ben due volte (nonostante dovessi farmi 45 minuti a piedi in salita per raggiungerlo). Devo dire che è stato di gran lunga il posto dove ho bevuto meglio e anche la cucina era più che discreta.
Beershop "The Beer
Collection"
La produzione prevede diverse birre stagionali. In quel momento erano disponibili 3 birre: Maerzen, Dark Lager e Weizenbock. La loro IPA sarebbe stata attaccata la settimana successiva.
Tutte e tre le birre erano fresche e in gran forma, praticamente perfette. Sarei rimasto a berne litri e litri, ma avevo ancora troppi posti da visitare.

Sulla stessa via del monastero è presente anche un piccolo ma interessante beershop che si chiama The Beer Collection. Non l'avevo mai sentito nominare e sono rimasto molto sorpreso di trovarne uno con una selezione così interessante in quella zona.

Cattedrale S.Vito
Sulla strada del ritorno sono ripassato dal Castello, ammirando la Cattedrale di San Vito e il famoso Vicolo D'Oro, e sono sceso verso la Moldava. Passando il fiume mi sono ritrovato in Città Vecchia, nella zona del famoso Quartiere Ebraico. Da qui mi sono mosso verso una di quelle eccezioni di cui parlavo all'inizio.
Mala Strana e Hradcany al tramonto
La quarta tappa del beer tour è il Prague Beer Museum Pub. Il locale non è molto grande, ma offre una quantità di birre alla spina invidiabile. Se non ricordo male possiedono circa una ventina di vie. Soprattutto birre artigianali ceche. Non sapendo cosa scegliere, lo staff (cortese e preparato) mi ha consigliato di prendere la board con 8 bicchieri sample da 10cl. Così ho fatto, per ben due volte. Purtroppo la qualità media era molto bassa. Birre stilisticamente scorrette e con i più svariati difetti, fra cui una IPA fortemente inacidita. Un vero peccato.

Città Vecchia
Successivamente mi sono mosso verso sud fino ad arrivare al cuore pulsante della città, cioè alla Piazza della Città Vecchia, dove si affacciano molti famosi monumenti, come: le chiese di Santa Maria di Tyn e di San Nicola, il Palazzo Kinsky e il famoso Municipio con l'Orologio Astronomico.
U Zlateho Tygra
Da qui, perdendosi nelle strette viette del centro si giunge a due storiche birrerie che si trovano quasi una di fianco all'altra. La prima che ho visitato è la famosa U Zlateho Tygra. Qui venne a bere una Pils anche il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, ed è anche l'unica birreria di Praga in cui viene servita la Pilsner Urquell non filtrata. Devo dire che il servizio non è stato molto attento e la birra spillata anche maldestramente. Nel complesso non ha soddisfatto le (alte) aspettative. Ci sono altri posti dove ho bevuto una Urquell nettamente migliore.

Pivovar U Tri Ruzi
L'altro locale si chiama U Tri Ruzi e si tratta di un brewpub. Cucina discreta e servizio cortese. Anche qui producono le “solite” due birre: una Svetlì lontana dall'essere bevibile (spiccato DMS) e una Tmavè che nel complesso era passabile, nonostante un ormai “classico” sentore di diacetile che mi sono rassegnato ad accettare.

U Kanstatu
Nella stessa zona degli ultimi due locali menzionati ce n'è un altro un po' più nascosto. Si tratta della birreria U Kanstatu. Ambiente molto tranquillo, personale alla mano e il ragazzo dietro al banco mi sembrava anche abbastanza preparato. 
Porter
Non da l'idea di essere un pub. Avevano solo birre in bottiglia e al piano inferiore ospitavano una mostra gratuita che ci hanno caldamente invitato a visitare. Di arte non capisco molto, quindi non posso commentare, ma le bottiglie che ho preso non avevano nulla di entusiasmante. Si tratta di tre artigianali ceche di cui una Pale Lager, una Dark Lager e una Porter. La faccio breve: solo l'ultima era potabile.

Impianto di produzione
Tmavè e Svetlì
Il giorno seguente sono andato a pranzo al Prvnì Novomestsky, un ristorante con impianto a vista. L'ambiente è caldo e confortevole. Tavoli in legno e personale gentile. Menù turistico e qualità nella media. Per quanto riguarda le birre: questa volta la chiara (Svetlì) era buona, mentre la scura (Tmavè) era molto pesante ed esageratamente torrefatta. L'eccesso di malti scuri speciali ha penalizzato questa birra che dava l'idea di poter essere interessante.

Birre al Pivovar Narodnì
Dopo pranzo mi sono diretto al Pivovar Narodnì, che si trova sull'omonima strada, dietro al Teatro Nazionale. Si tratta di un micro-birrificio piuttosto moderno e con due grandi sale. Sinceramente non era in programma, ma l'avevo visto per caso il giorno prima e, dato che mi trovavo nei paraggi, ho deciso di andarci. Il menù è vario sia per il cibo che per il bere, ma ho provato solo le tre birre offerte. La pale e la dark lager non erano particolarmente in forma, ma la Keller non era affatto male!
Oldgott Barrique
di U Medvidku

Dopo questa “pausa” veloce, sono andato al U Medvidku. Questa è una grande birreria con tavolate per gruppi. Il locale e il menù sono piuttosto turistici (come in quasi tutte le birrerie), ma questo fa sì che il servizio sia celere e abbastanza professionale. Le birre, purtroppo, era meglio non prenderle. Nonostante sul loro sito siano menzionate una decina di etichette, al momento del mio passaggio ne erano disponibili solo tre. Tutte passate in botti di rovere senza alcun criterio. In certi casi, l'acqua naturale è meglio.

Degustazione al
Pivovarsky Dum
L'ultima tappa birraria di questo viaggetto a Praga è stata al Pivovarsky Dum. C'ero già stato 4 o 5 anni fa, ma se non ricordo male si trovava in un'altra posizione. Poco importa. Si tratta di un brewpub con cucina e impianti di produzione a vista. Oltre ad alcune birre “classiche” hanno anche una linea di birre “speciali” prodotte con ingredienti atipici. Anche qui, come al Prague Beer Museum Pub, ho potuto assaggiare tutte le birre proposte grazie a un marchingegno che conteneva 8 bicchieri da degustazione con altrettante birre e le loro varie descrizioni. 
Idea simpatica e molto gradita. 
Impianto a vista
Per quanto riguarda le birre: la Dark Lager era piacevole (nonostante la solita punta di diacetile), la Pale lager purtroppo era molto difettata e la birra di frumento senza arte né parte. Le birre speciali invece erano piuttosto particolari: la sour cherry, molto poco sour e con la ciliegia (sciroppo, immagino) che copriva tutto. Le birre alla banana, all'ortica (di color verde brillante) e quella al caffè erano interessanti se prese per quello che sono, cioè dei prodotti realizzati all'unico scopo di attirare l'attenzione e fare marketing. Probabilmente non è il locale giusto per bere “autentica” birra artigianale, ma l'ambiente è carino, il personale simpatico e il cibo non era meno peggio che in molti altri posti, anzi. Diciamo che il turista medio potrebbe uscirne piuttosto soddisfatto.

Ponte Carlo e il Castello di notte
In generale, in questi tre giorni a Praga non ho bevuto molto bene. Probabilmente è anche colpa mia. Premettendo che nelle lager ceche (come anche nelle ale inglesi) un po' di diacetile è spesso presente e tollerato, ciò non giustifica una debacle di tali proporzioni. Ho sicuramente scelto di far visita a posti, più o meno tradizionali, che magari avranno dato tanto negli anni passati (se non anche nei decenni passati!), ma che ormai hanno perso smalto e continuano a vivere di rendita, di turismo e di consumatori poco consapevoli. Quel poco di birra artigianale della new wave ceca che ho potuto assaggiare, non ha soddisfatto le mie aspettative (a parte le birre del monastero Strahov).
La prossima volta proverò ad andare nei pub di birra artigianale di nuova generazione e tirerò le somme... In ogni caso, Praga è una città bellissima che merita di essere visitata più e più volte anche se la birra può tirarti qualche brutto scherzo!

Il viaggio continua con la seconda parte: Plzen >>>

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