domenica 31 agosto 2014

Report Norvegia: da Milano a Kristiansund - Pt.1

L'anno scorso avevo scelto il duo Irlanda-Scozia per il mio annuale viaggio birrario, ma quest'anno ho voluto spingermi ancora più a nord. La scelta della Norvegia nasce dal fatto che negli ultimi anni la scena birraria scandinava risulta essere davvero in gran fermento e (assieme agli Stati Uniti, all'Inghilterra, al Belgio e all'Italia) rappresenta una delle "zone birrarie" che attira maggiormente l'attenzione del movimento artigianale internazionale.
Gueuze Tilquin a Brussels
Sinceramente, io non conoscevo pressoché nulla della birra artigianale norvegese, a parte quei due o tre nomi più famosi (come Nogne O, Haandbryggeriet, etc...) di cui ogni tanto si riesce ad assaggiare qualcosa nelle birrerie italiane più interessate alle produzioni straniere.
Poechenellekelder
Una curiosità che trovo interessante è che, mentre l'Italia non ha mai avuto una forte tradizione birraria nazionale, la Norvegia è un paese produttore di birra da molti secoli. Fino al 19°secolo, infatti, tutti i contadini norvegesi erano tenuti a produrre la propria birra e a coltivare le materie prime necessarie per la produzione (dai lieviti, ai cereali, ai luppoli). Successivamente, una legge ha messo fuorilegge la produzione della birra in casa e gli stili tradizionali norvegesi sono andati via via estinguendosi. Solo dagli anni '90 è cominciato un risveglio del settore birrario grazie alla nascita di molti birrifici artigianali - "mikrobryggeri" in norvegese - e oggi possiamo dire che la Norvegia, assieme agli altri paesi dell'area scandinava (Danimarca in primis), rappresenta una delle realtà più interessanti nel vasto panorama mondiale della birra artigianale...>>>