venerdì 20 giugno 2014

Birrificio Via Priula e le sue creazioni

Via Priula è un birrificio che nasce a San Pellegrino Terme nel 2010. In realtà non si tratta di un vero e proprio "birrificio", in quanto non possiede un'impianto di proprietà. Via Priula, quindi, rientra nella categoria delle "Beer Firm". Di cosa stiamo parlando? Si tratta di un birrificio che produce la propria birra usufruendo dell'impianto produttivo di un altro birrificio. I puristi guardano spesso con disprezzo o quantomeno con molta diffidenza chi apre una Beer Firm. Negli ultimi anni stiamo vivendo un vero e proprio boom di aperture di "birrifici", ma molte di queste sono in realtà delle Beer Firm. Capire se dietro a queste aperture ci siano persone preparate e appassionate che fanno produrre la PROPRIA ricetta da un altro birrificio solo per necessità economiche o se, invece, dietro ci sia qualche imprenditore che ha fiutato la possibilità di fare soldi nel mercato delle birre artigianali, non è mai così facile capirlo...fino all'assaggio delle birre prodotte! A quel punto si capisce (quasi) sempre se ci troviamo di fronte a una mera operazione commerciale o al prodotto di un artigiano birraio appassionato e creativo. Via Priula credo rientri nel secondo caso. Negli anni si sono appoggiati a Babb e ad Hibu (ma forse anche ad altri birrifici di cui non sono a conoscenza). Negli ultimi tre anni Via Priula si è fatto largo nel mercato delle birre artigianali proponendo - a mio avviso - prodotti particolari e piacevoli, tant'è che oggi risulta essere una delle Beer Firm più "storiche" e importanti d'Italia, apprezzata da molti per la qualità delle sue produzioni.
Perché particolari? Perché questa Beer Firm produce 5 birre, fra cui una Russian Imperial Stout e ben 2 birre alla frutta. 
Mi sembrano scelte interessanti, di certo non banali o troppo commerciali. Per questo motivo mi erano subito saltati all'occhio, ma non ho mai avuto modo di provare nessuna delle loro creazioni fino all'anno scorso. 

La prima loro birra che ho assaggiato è stata la Bacio, una American Pale Ale. Qualcuno può pensare che l'abbia presa perché di questi tempi vanno di moda, invece ricordo che la comprai perché mi sorprese il fatto che avesse solo 4.5% gradi alcolici (o giù di lì). Oggi è arrivata fino al 4.9%, ma rimane comunque una gradazione relativamente bassa per questo stile. 
Stappata e posata nel bicchiere, si presenta subito con una schiuma candida, abbondante e persistente. Aromi intensi, fruttati e agrumati. In bocca un gran carattere luppolato, ma allo stesso tempo delicata e beverina. La finii in 3 minuti scarsi. Era una 33cl. 
Da quel momento, nel giro di qualche mese, le ho provate tutte e in questo post vorrei spulciarle una ad una...>>>