L'ascesa della birra artigianale è
ormai un fenomeno globale e nel corso degli ultimi anni anche il Giappone ha costantemente sviluppato
una fiorente cultura legata al mondo "craft". Avevo sentito dire che l'Impero del Sol Levante avesse una scena birraria artigianale
piuttosto florida (si pensi a celebri marchi come Baird, Hitachino-Nest, Coedo ed Echigo che, seppur con qualche
difficoltà, si possono reperire anche in Europa), però non mi sarei mai aspettato tanto fermento.
Che cosa dire sulla capitale giapponese? Per quanto riguarda la birra, ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la varietà e il numero di birre artigianali provenienti da
tutto il paese e offerte da un numero spropositato di locali. Ci vorrebbero settimane per visitare tutti i pub che la
moderna scena birraria di Tokyo può offrire. Avendo però a disposizione un
numero limitatissimo di giorni, mi sono affidato ai consigli di
chi la città la conosce da anni e anche, lo ammetto,
ai più noti siti (primo fra tutti Ratebeer).
Ma andiamo con ordine.
tap list |
- Noboribetsu (Oni
Densetsu) Kin’oni Pale Ale di Noboribetsu
Brewpub, buona;
- Swan Lake Porter di Hyouko
Yashiki No Mori Brewery (Swan Lake) dotata di tutti i crismi e decisamente la migliore assaggiata;
- Bunyip Australian IPA di
Outsider Brewing (Yamanashi Prefecture, Kofu) che purtroppo è stata l'ultima e anche quella
meno gradevole.
Nel complesso il bar è carino e l'offerta varia
spesso - da quel poco che ho potuto capire! - ma, a meno che non vi troviate
nelle vicinanze, a mio parere non è un locale da tenere in considerazione se si vuole fare un tour dei migliori 10 craft beer pub di Tokyo...>>>
Tornando invece a quartieri ben
più noti della città, quali Shinjuku e Shibuya, il numero di locali
dedicati alla birra artigianale aumenta notevolmente. Una veloce
segnalazione merita il The Griffon situato molto vicino al quartiere
Kabukicho (che poi sarebbe il famoso quartiere a luci rosse):
18 birre alla spina, anche se non tutte artigianali. Fra quelle
craft, oltre ad alcuni nomi più o meno noti (provenienti da Europa e
USA), circa una decina erano giapponesi. Personalmente ho
assaggiato soltanto una Cyonmage Pale Ale di Yamaguchi Hagi Beer e una Osaru IPA di Minoh Beer (birrificio di Osaka). Il locale ricorda un english pub ed era piuttosto vuoto in quel momento; in ogni caso è
abbastanza grande e offre anche piatti classici della cucina internazionale.
A
Shibuya, invece, meritano certamente una visita il Good Beer Faucets e il Craftheads,
con quest'ultimo un po' meno facile da trovare.
bancone centrale con 40 spine |
bancone del Craftheads |
Crystal Ale e Noir Heads |
tap room di Baird |
Il primo locale è fatto in classico stile giapponese (tipo "izakaya", che può essere ricondotto ad un posto di ritrovo tradizionale, i(sedersi)-saka(sake)-ya(negozio)) e oltre alle birre dell'omonimo birrificio, offre un'interessante selezione di piatti tipici con cui accompagnare la birra, che vengono cucinati al momento (e davanti agli occhi dei clienti!). Le birre alla spina sono 15 alle quali si aggiungono 2 hand-pumps da cui è possibile assaggiare in pianta stabile la Harajuku ale, che può essere considerata alla stregua di una Real Ale inglese. Gli assaggi: Single Take (Session ale), BB15 Bay (Steam beer), Teikoku (India Pale Ale), Shimaguni (Stout), Angry Boy (Brown ale) e per ultima la Indra Kunindra di Ballast Point (gentilmente offerta dal publican), una Spicy/Herb ale aromatizzata con curry, pepe di cayenna, cumino, cocco tostato e foglie di lime kaffir...insomma, non una cosa che si vede in giro tutti i giorni. Personalmente il locale mi è piaciuto molto per l'atmosfera molto rilassata e conviviale, favorita anche dalla collocazione del bancone che racchiude sia la zona spine sia l'area cucina.
tap list di iBrew |
Ibrew
Wired, invece, situato dall'altro lato della strada, ha anche alcuni
tavolini all'esterno oltre ad una decina di posti a sedere al
bancone, ed offre 10 birre alla spina essenzialmente di
importazione. Assaggi: White Rascal (Wheat ale di Avery Brewing) e Columbia River ESB (Extra Special Bitter di Columbia River
Brewing Company). Da segnalare, per entrambi i locali, i prezzi
leggermente inferiori rispetto alla media degli altri pub.
spine del Tower Standing Bar |
Yona Yona alla pompa |
Ingresso Popeye |
Il muro di spine del Popeye |
Per quanto riguarda gli assaggi - essendo la scelta non molto
agevole! - ho inizialmente optato per un set di degustazione da tre
birre. Nota dolente: non è possibile scegliere le tre birre, perché queste sono decise preventivamente dai gestori. Sono, quindi, stato "costretto" a provare la Fujizakura Heights (Weizen di Fuji Kanko KaihatsuCo, Kawaguchiko-cho,
Yamanashi-ken), la Isekadoya American Amber Ale (Amber ale di Ise
Kadoya Brewery, Ise,
Mie Prefecture) e la Swan Lake Grey Stout (una Stout del solito Hyouko
Yashiki No Mori Brewery (Swan Lake), Sasakamimura,
Kitakanbara-gun, Niigata-ken); infine, ho provato anche la Strange Brewing Golden Slumbers Pale Ale 30th Anniversary (prodotta in esclusiva per il Popeye).
Un appassionato sicuramente
non mancherà mai di visitare il Popeye, perché la fama di questo pub è immensa e se si ha la fortuna di andare a Tokyo ci si deve entrare almeno una volta nella vita, ma a mio modesto parere la capitale giapponese ha di meglio da offrire in quanto a craft beer bars, e non solo.
In conclusione, posso confermare che Tokyo ha molto da offrire in termini di birra artigianale.
Ci sono decine e decine di locali adatti a tutti i palati. Sicuramente questo report non è minimamente esaustivo di tutto ciò che potrete trovare in città, ma quello che posso confermare è che in (quasi) tutti i locali visitati ho riscontrato grande passione per la birra, gentilezza e disponibilità verso il cliente straniero.
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